Muore a 12 anni investito da un'auto: "Addio Samuele, stella già in cielo"

Muore a 12 anni investito da un'auto: "Addio Samuele, stella già in cielo"

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Empoli, gli amici lo aspettavano ai giardinetti come ogni sera: il racconto degli amici in lacrime. Rabbia a Ponte a Elsa per la strada pericolosa
di Francesco Turchi

EMPOLI- Un messaggio su whatsapp per confermare l’appuntamento con gli amici, un saluto a babbo, mamma e al fratellino più piccolo. E poi via di corsa, verso i giardini. Attraversando una strada maledetta. Proprio mentre transita un’auto. Il colpo è tremendo: la testa di Samuele va a sbattere contro il montante destro del parabrezza. Il sorriso e la spensieratezza stampati sul suo volto vengono spazzati via dal dolore. Il cuore smette di battere. Il padre si precipita in strada, gli tiene stretta la mano mentre i soccorritori tentano il miracolo, provando a rianimarlo prima sul posto e poi al pronto soccorso. Ma pochi minuti dopo l’arrivo al San Giuseppe, Samuele Vitale è «già una stella che brilla nel cielo» (come scriveranno i suoi amici accanto a un cuore rosso pieno d’amore appeso sul luogo dell’incidente), mentre la sua città viene travolta dal dolore per una tragedia che si è portata via un ragazzino di appena 12 anni, distruggendo anche quella della ragazza di 23 anni che mercoledì sera era alla guida della Fiat 500, finita all’ospedale sotto choc e ora indagata per omicidio colposo.

Siamo alle porte di Empoli, frazione Ponte a Elsa (che ha anche uno spicchio di territorio sanminiatese). Samuele viveva con la famiglia sulla Tosco Romagnola, che in questo tratto (rettilineo e senza marciapiedi) si chiama via Livornese. Il babbo Franco è dipendente di Toscana Energia, la mamma Antonella Tassio è casalinga; entrambi sono originari del Napoletano: «Una famiglia straordinaria, disponibile con tutti», come viene descritta da chi lavora nella scuola elementare del paese, ora frequentata dal fratellino. Samuele invece aveva appena iniziato la seconda media alla Busoni di Empoli, dove il dolore è troppo grande per trovare le parole. I compagni di classe ieri mattina hanno trovato un banco vuoto al posto di un coetaneo pieno di vita. E sono traumatizzati; hanno realizzato dei disegni per Samuele e saranno supportati in questo momento così difficile anche da una psicologa. «Dobbiamo capire come aiutarli, in questo momento - spiega la dirigente Grazia Mazzoni - non vogliamo dire altro».




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Ma c’è chi a scuola proprio non è riuscito a rimanerci. Impossibile seguire le lezioni con il pensiero che va fisso a Ghish (personaggio dei cartoni animati), come era stato soprannominato. «Alcuni ragazzi - racconta un genitore - si sentono in colpa per quello che è accaduto. Perché lui stava andando da loro. E non riescono a perdonarselo». Era un’abitudine consolidata nel corso dell’estate: trovarsi un’oretta, tra le 21 e le 22, ai giardini del paese. A poche decine di metri da casa Vitale: «Noi eravamo già lì - raccontano con un filo di voce due amiche - non lo vedevamo arrivare, allora abbiamo provato a telefonargli, ma non rispondeva». Poi è stato il fratellino ad avvertire un amico che continuava a chiamarlo: Non è il momento, Samuele è stato investito».

Un giro di sms e il gruppetto si è spostato in via Livornese: «Abbiamo visto le ambulanze e la polizia. Ci hanno detto che lo portavano all’ospedale, ma il suo cuore non batteva più». Poi la terribile notizia. Che spezza il cuore: «Era la mascotte del gruppo. Gli volevamo tutti un mondo di bene. Anche se più piccolo di noi era molto maturo e intelligente: ci confidavamo tutti con lui. Non avrebbe mai fatto del male a nessuno. E poi Ghish portava sempre allegria nel gruppo». Ma non solo. Perché il suo sorriso e i suoi modi avevano conquistato tutti in paese: «Niente sarà più come prima». Parole (e lacrime) du Lucrezia Di Maria, la titolare del negozio “Pane... e tabacchi” di Ponte a Elsa: «Veniva qui ogni giorno. Era un angioletto. Dolce, educato e sensibile, esattamente come tutta la sua bellissima famiglia. Ci mancherà tanto. A tutti». Come ai compagni di squadra del Santa Maria, coi quali Samuele ha condiviso la passione per il calcio, tra gioie e sogni. La società ha chiesto e ottenuto il rinvio delle partite delle squadre del 2003, programmate per sabato 26.




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Intanto il paese piange. E schiuma rabbia. L’alta velocità - secondo quanto è emerso dai primi rilievi - non c’entra. Le strisce pedonali erano appena qualche metro più in là. E Samuele avrebbe attraversato in maniera repentina, andando poi a sbattere con la testa nel punto più duro della Fiat 500, la cui conducente non era sotto effetto di alcol né di droga. Insomma una tragedia figlia della fatalità. Ma tutto questo conta poco: «Aveva 12 anni - sbotta un amico di famiglia - ed è morto su quella maledetta strada, nello stesso punto dove appena due mesi fa una macchina aveva investito e ucciso il suo cagnolino. Lì auto e tir sfrecciano a qualsiasi ora senza che nessun ente di preoccupi di installare dei dossi artificiali». Tanto che c’è chi parla di «cronaca di una morte annunciata».

La Procura di Firenze ha aperto un fascicolo. Un atto dovuto, quello del sostituto procuratore Andrea Cusani, titolare delle indagini, in attesa che sulla sua scrivania arrivi la ricostruzione della dinamica dell’incidente cui sta finendo di lavorare la polizia stradale. Il pubblico ministero sembra orientato a restituire la salma del piccolo (esposta all’obitorio di Empoli) ai familiari per i funerali (forse domani) senza sottoporlo ad autopsia: una decisione definitiva sarà presa soltanto nelle prossime ore, quando il pm avrà valutato tutti gli atti.