LIBRI DI CINEMA - La valigia dei destini incrociati -

fonte sentieri selvaggi

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  1. mammaika
     
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    LIBRI DI CINEMA - La valigia dei destini incrociati -


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    Come spiegare ai bambini la tragedia dell'Olocausto? Alessandro Izzi, storico, critico del cinema e insegnante, si interroga sul tema dando corpo a La valigia dei destini incrociati,atto unico per il teatro che si pone come una piccola ma densa opera aperta per il modo in cui l'autore dissemina nel testo visioni, letture e ascolti, raggiungendo una semplicità espressiva degna di un Rodari


    La valigia dei destini incrociati

    di Alessandro Izzi

    deComporre Edizioni collana Off the Rails

    pp 104

    10,00 euro



    Come spiegare ai bambini la tragedia dell'Olocausto? Come raccontare l'orrore senza traumatizzare ma facendo arrivare chiari quei messaggi di uguaglianza e rispetto per il diverso da sé che costituiscono gli unici baluardi contro l'insorgere del razzismo e dei sistemi totalitari?



    Alessandro Izzi, storico, critico del cinema e insegnante, si interroga sul tema dando corpo a La valigia dei destini incrociati, breve atto unico per il teatro, che vede protagonista una stazione ferroviaria di provincia nell'Italia del 1943, alla vigilia dell'arresto di Mussolini, dove i quattro personaggi - il capostazione Michele, il fattorino Angelo, la cassiera Alessia e l'insegnante di educazione fisica Roberto - dalle idee politiche divergenti, si scontrano sul destino di David, piccolo ebreo destinato alla deportazione, che troverà grazie a loro rifugio a Nonantola.



    Quello di Izzi è un labor limae che arriva alla semplicità estrema dopo diversi passaggi, raccontati nelle note e nella "ballatetta fantastica per voce sola e ombre" In questa notte senza luna, prima stesura della storia, così come si era affacciata alla mente del suo autore.

    I molteplici riferimenti storici, letterari e cinematografici, che spaziano dall'ironia dei racconti yiddish alla base del breve intermezzo con i burattini, ai testi di Primo Levi e a film come Train de vie e La vita è bella (a Benigni è anche ispirato il nome dello stolto fascista Roberto) vengono interiorizzati all'interno di un piccolo racconto morale che sfiora la purezza narrativa di Gianni Rodari, soprattutto negli interventi di Angelo, una sorta di Candide, adulto ancora in contatto col suo io bambino e perciò in grado di capire il "valigiese", la lingua delle valigie, che raccontano "la storia di tanti e nessuno".



    In attesa di debuttare finalmente in teatro questo inverno (la prima sarà a Formia il 17 gennaio) La valigia dei destini incrociati, il cui titolo evoca, non a caso, il teorico romanzo combinatorio di Italo Calvino, è anche una densa opera aperta, capace di parlare tanto ai bambini quanto agli adulti, in virtù della sapiente misura con cui l'autore dissemina nel testo le sue visioni, le sue letture, gli ascolti, un immaginario ricco e fertile tanto della Storia italiana quanto della cultura ebraica, che offre, nella brevità del contesto, numerosi spunti da approfondire. E un mirevole incitamento - che immaginiamo venga all'autore dalla pratica dell'insegnamento - all'utilizzo giusto delle parole, all'ampliamento di un vocabolario che finisce per essere l'unica "possibilità di capire il mondo che ci circonda".



    INDICE



    Prefazione di Maurizio Stammati

    Introduzione di Alessandro Izzi

    La valigia dei destini incrociati

    Note in ordine sparso

    In questa notte senza luna

    Note in ordine sparso II

    Postfazione di Ambra Simeone

    Ringraziamenti

     
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  2. tiziblu55
     
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    :)
     
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1 replies since 27/10/2013, 23:51   27 views
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