Orwell, Silone, Solženicyn: la letteratura tra utopia e realtà

fonte mondadori

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. mammaika
     
    .

    User deleted


    Orwell, Silone, Solženicyn: la letteratura tra utopia e realtà

    Lo stabilizzato ritratto mediatico di George Orwell è quello dello scrittore impegnato in politica, del testimone dell’era delle dittature (La fattoria degli animali e 1984 non sono a tutt’oggi tra i libri più venduti al mondo?). Sua la famosa dichiarazione del 1946: «Ogni riga di lavoro serio che ho prodotto a partire dal 1936 l’ho scritta, direttamente o indirettamente, contro il totalitarismo e per il socialismo democratico come lo intendo io».

    Eppure i due saggi in questione (fra i quali, come s’è visto, intercorre, a testimonianza di una continuità, un periodo di otto anni) sembrano smentire l’immagine di un Orwell costantemente engagé.

    Nel leggere la proposta che fra l’azione politica e la sfera letteraria si tracci una netta linea di demarcazione, al lettore italiano viene in mente un nostro scrittore spesso accostato a Orwell e che in effetti presenta più di un tratto in comune con lui, Ignazio
    Silone. Se pensiamo che Fontamara (1933) è una vera e propria «fattoria » marsicana dei cafoni raggirati dall’istruzione di «intellettuali» camuffati da amici del popolo e che La scuola dei dittatori (1938) è una sorta di dialogo platonico (o voltairiano) che si interroga sull’eterna brama di potere e sui meccanismi della gestione del consenso, capiremo perché queste opere siloniane siano presenti alla mente dell’uomo che concepirà La fattoria degli animali e 1984. Siamo in presenza, come si vede, di temi eminentemente «orwelliani».

    Perché la scrittura è potere. Lo è nella Fattoria degli animali, in cui è praticata dall’oligarchia suina per alterare di continuo i comandamenti che sanciscono i rapporti di forza tra governanti e governati. Lo è in 1984: nella società del totalitarismo irreversibile Winston rimarrà per sempre lo scrittore mai sbocciato, represso sul nascere, ingabbiato in un mondo in cui l’attività fantastica e la mitopoietica sono appannaggio della élite del Partito.

    Letteratura palestra di libertà raccoglie numerosi scritti da George Orwell negli anni Trenta e Quaranta, alcuni dei quali mai tradotti in italiano, da cui emergono vari aspetti dell’attività critica di Orwell, ricercatore sociale spregiudicato, intellettuale dotato di un’infallibile capacità di diagnosi del disagio dell’uomo contemporaneo, uomo tempestivamente consapevole delle minacce insite in una visione politica sganciata dal senso comune e dalla morale e, infine, giornalista di rango, che porta anche nella scrittura saggistica il nitore di una prosa classica, “settecentesca” nel suo scrupolo di chiarezza e trasparenza.

    Ma forse il più conosciuto intellettuale testimone dell’orrore del totalitarismo e dei Gulag, nonché leader carismatico del dissenso intellettuale sovietico, è Aleksandr Isaevič Solženicyn, Premio Nobel nel 1970. Il "saggio di indagine letteraria" Arcipelago Gulag è la sua opera più sconvolgente e significativa, frutto di dieci anni di frenetico e solitario lavoro: una colossale raccolta di dati sulle deportazioni e i campi di reclusione dell’epoca staliniana, una vera e propria storia, geografia ed etnologia della realtà dei lager.

    Scrittore e drammaturgo, laureato in matematica all’Università di Stato di Rostov, partecipando poi come ufficiale dell’Armata Rossa alla Seconda guerra mondiale, Solženicyn venne arrestato nel 1945 per critiche al regime stalinista e riabilitato nel 1956, e descrisse le condizioni dei prigionieri politici russi nel romanzo Una giornata di Ivan Denisovič (1962).

     
    .
  2. tiziblu55
     
    .

    User deleted


    :)
     
    .
  3. margheritaste
     
    .

    User deleted


    :B):
     
    .
  4. tiziblu55
     
    .

    User deleted


    :)
     
    .
3 replies since 26/10/2013, 19:52   31 views
  Share  
.