Perdutamente, l’Alzheimer raccontato da Flavio Pagano

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  1. mammaika
     
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    Perdutamente, l’Alzheimer raccontato da Flavio Pagano

    Titolo:Perdutamente
    Autore:Flavio Pagano
    Editore:Giunti
    Genere:romanzo
    Anno:2013
    Prezzo:12 euro
    Pagine:240


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    “Mi aveva appena telefonato un amico.
«Ho perso il treno. Ma è stata una fortuna. C’è tua madre qui con me. Sembra un po’ disorientata. Credo l’abbiano derubata.»
«Mia madre?» ripetei incredulo. Volai.Mi sentivo come una foca alla deriva su un frammento di ghiaccio del pack, circondata da un branco di orche. Decisi che avrei chiesto a mia moglie di stringere i denti e pazientare. Almeno il tempo necessario a scoprire dove mia madre volesse andare la sera in cui aveva cercato di partire. Scoprirlo, e poi portarcela davvero. Quel viaggio mancato – del quale nessuno conosceva la ragione, né tanto meno la destinazione – rappresentava il suo ultimo desiderio. Dunque era sacro. Bisognava esaudirlo a tutti i costi”.

    Il 21 settembre è stata la giornata dedicata ai malati di Alzheimer, una malattia feroce che, giorno dopo giorno, cancella ogni traccia della memoria di una persona, portandola fino alla morte. Perdutamente è il romanzo di Flavio Pagano, scrittore e giornalista napoletano, che racconta il “suo” Alzheimer, quello con il quale si trova a vivere, quello che ha colpito la sua mamma, così, all’improvviso. E prova a raccontarlo scrivendo un libro ironico, gli unici due mezzi – la penna e l’ironia – con il quale si può effettivamente contrastare il mostro che divora il tempo.

    Edito da Giunti, Perdutamente si svolge all’ombra del Vesuvio, in una Napoli bella e contraddittoria come sempre, specchio del mondo, di una umanità variegata e difficile.

    Quando chiamano dalla stazione, la madre di Pagano si trova lì, sola, in stato confusionale, pronta per partire chissà quale luogo misterioso che adesso non riesce neanche più a ricordare. Tutta la famiglia si adopera, diviene angelo custode – ognuno a suo modo – di questa madre e nonna che è tornata indietro del tempo, e che adesso crede di essere bambina all’epoca del fascismo. Adesso tutto è ancora più difficile, non solo far fronte a quella piccola grande donna che non ha mai spesso di essere una roccia, ma anche solo lottare per vedere compiuto un proprio diritto diventa impossibile se non dietro una lunga, immensa, infinita, trafila burocratica, una scala in salita fatta di scartoffie, leggi assurde e personaggi altrettanto discutibili.

    In tutto questo si cerca una sorta di lettera testamentaria che la madre ha lasciato prima di partire per il suo viaggio e che, purtroppo, non si riesce a trovare. Poi, finalmente, quella lettera viene ritrovata e sarà proprio da quelle righe che sgorgherà l’amore di una madre per i propri figli, che li esorterà a rimanere con lei fino al suo ultimo respiro per combattere il mostro che mangia i ricordi. Li prega di stare accanto a lei, perdutamente accanto a lei.

     
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  2. tiziblu55
     
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    :huh:
     
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1 replies since 24/9/2013, 18:32   21 views
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