"Tweet di un discorso amoroso", il prossimo libro di Roberto Cotroneo

fonte cultura

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  1. mammaika
     
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    "Tweet di un discorso amoroso", il prossimo libro di Roberto Cotroneo



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    La comunicazione tecnologica fa molto di più che introdursi degli anfratti delle nostre vite e cambiare in senso pratico la nostra quotidianità. Le tecnologie impongono un loro discorso. Danno vita a un linguaggio, ridefiniscono lo spazio-tempo della comunicazione e quindi del pensiero, della percezione del sé e dell'altro.

    Facebook e twitter hanno creato un nuovo modello del tempo in cui trionfa il presente. Nonostante il passato sia sempre lì a portata di mano, ogni attimo è privo di storia, come se il tempo fosse una grande accozzaglia di attimi nuovi, immobili e atemporali. Sui social network il discorso inteso come argomentazione logica muore, e l'arte della definizione si sostituisce all'arte della conversazione. La parola si fa iconica, rappresentazione arguta dell'idea, non più espressione sintetica di quel processo dinamico che è il ragionamento.


    Roberto Cotroneo ha percepito tutto questo durante la sua carriera di "tweeter", e anziché spiegarlo sotto forma di saggio o raccontarlo attraverso la forma-romanzo prende quel linguaggio e lo fa suo, liberamente.

    Il suo nuovo libro è quasi un flusso di coscienza, che parte da riflessioni accademico-scientifiche sulla tecnologia e si trasforma in confessione intima, facendosi ora saggio ora sfogo interiore, ora espressione poetica ora autobiografia. Un non-genere che mischia il racconto alla poesia, il saggio alla raccolta di aforismi, il diario al libero sfogo. Il tutto tenuto insieme da un titolo che sembra studiato apposta per mandare fuori strada, perchè di tweet non c'è nemmeno l'ombra, e di amore si parla solo in maniera indiretta a volerlo cogliere.

    La scrittura è quella densa ed evocativa di chi sa scrivere, e lo fa di mestiere con successo. Il risultato, un esperimento di generosità da parte dell'autore verso se stesso, di libertà espressiva che dà priorità al bene dell'autore stesso piuttosto che a facilitare la vita del lettore. Un po' come i social network.

    Funzionerà? Non sono sicura che la forma destrutturata del "digitale sociale" possa essere efficace se adattata alla pagina scritta, che per sua natura resta argomentativa, sequenziale, organizzata. Ma non sono io - a questo punto - a poterlo dire. Solo gli "utenti", i lettori, potranno farlo.

     
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  2. tiziblu55
     
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    :)
     
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1 replies since 27/3/2013, 10:31   15 views
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