SARAH SCAZZI, IL GIP INCHIODA LO ZIO:"FAI GLI ALTRI NOMI"

fonte:leggo

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. annamery49
     
    .

    User deleted


    SARAH SCAZZI, IL GIP INCHIODA LO ZIO:"FAI GLI ALTRI NOMI"



    Michele Misseri «non ha detto la verità complessivamente». Lo ha affermato il suo difensore, Daniele Galoppa parlando con i cronisti all'uscita dal palazzo di Giustizia di Taranto. «Io non penso - ha spiegato il legale - che ci siano altre persone (coinvolte ndr), lo pensano gli investigatori. Lo stesso gip (durante l'interrogatorio a cui è stato sottoposto Misseri ndr) a voce alta gli ha intimato: 'fai gli altri nomi'».

    Ha intenzione di compiere indagini difensive l'avvocato Daniele Galoppa, il difensore di Michele Misseri che ha confessato di avere ucciso la nipote Sara Scazzi. Lo ha annunciato ai cronisti lo stesso legale all' uscita dal palazzo di Giustizia di Taranto dove ha depositato una richiesta di perizia psichiatrica per accertare la capacità di intendere e di voler del proprio assistito. Il legale, che oggi incontrerà Misseri in carcere, ha spiegato che con le indagini difensive vuole «mettere in ordine i tasselli» degli accertamenti fino ad ora compiuti e «capire se vi sono altri filoni» investigativi.

    ASCOLTATI PADRE E FRATELLO Il fratello e il padre di Sara Scazzi, Claudio e Giacomo hanno lasciato poco fa il palazzo di Giustizia di Taranto dove erano giunti intorno alle 10,30. Al momento fonti investigative confermano solo l'audizione, come 'persona informata dei fattì, di Claudio. La sua deposizione è durata poco più di due ore. I due hanno lasciato gli uffici giudiziaria uscendo da un ingresso secondario.

    CHIESTA PERIZIA PSICHIATRICA È stata depositata dalla difesa la richiesta di perizia psichiatrica da compiere, con l'incidente probatorio nei confronti di Michele Misseri, lo zio che ha confessato di aver ucciso il 26 agosto scorso Sara Scazzi. La richiesta di perizia psichiatrica è stata depositata poco fa dal difensore di Misseri, avvocato Daniele Galoppa negli ufficio del giudice per le indagini preliminari. La richiesta tende ad accertare la capacità di intendere e di volere dell'indagato sia al momento del delitto sia durante il giudizio. Secondo il difensore, Misseri durante gli interrogatori a cui è stato sottoposto ha fornito «versioni contraddittorie, assolutamente illogiche e poco credibili».

    ASCOLTATO IN CARCERE Michele Misseri è ancora in una cella d'isolamento del carcere di Taranto, ma viene ascoltato periodicamente dagli psicologi ed è stato visitato dal medico della casa circondariale. A quanto si è appreso, l'agricoltore di Avetrana (Taranto) che ha confessato di aver ucciso la nipote quindicenne, Sara Scazzi, appare lucido e sta consumando regolarmente i pasti. Non ci sarebbe da parte dell'uomo nessun tentativo di autolesionismo o comportamento per così dire «anormale». L'uomo, secondo quanto riferito dal direttore del carcere Luciano Mellone, ha ovviamente contatti solo con il suo avvocato, non può guardare i giornali o vedere la televisione. Non ci saranno colloqui con i familiari fino a quando non lo decideranno i magistrati inquirenti e comunque, osserva il direttore del penitenziario, «nessun parente si è ancora presentato qui».

    «PREGAI PER LEI» «Ho fatto qualche Ave Maria e il segno della croce»: con queste parole, tratte dal verbale di Michele Misseri, l'omicida di Sarah Scazzi, riferite nell'edizione di stasera del TgLa7, l'uomo racconta agli investigatori cosa ha fatto nei momenti che hanno seguito l'omicidio della ragazza. Lo zio Michele ha anche raccontato che prima della violenza aveva posato il corpo della ragazza sotto un albero di fico vicino alla casa diroccata. In Germania, dove ha vissuto per una decina d'anni, Michele Misseri ha lavorato anche in un cimitero, come operaio e giardiniere. Lo si è appreso da fonti investigative. Non si sa se l'agricoltore, arrestato per l'omicidio della nipote Sara Scazzi, abbia aiutato anche i necrofori: in questo caso avrebbe avuto una certa dimestichezza con i cadaveri. Misseri, a quanto si è saputo, conosceva alla perfezione la cisterna in cui è stato trovato il cadavere di Sara. Il proprietario del fondo avrebbe riferito agli inquirenti di aver incaricato Misseri di chiudere quella cisterna un paio di anni fa «perchè non serviva».

    FRATELLO IN PROCURA È giunto pochi minuti fa in procura, a Taranto, Claudio Scazzi, fratello di Sara, la 15/enne assassinata il 26 agosto scorso dallo zio Michele Misseri. Claudio Scazzi sarà ascoltato come 'persona informata dei fattì dai pubblici ministeri inquirenti che chiederanno al giovane di chiarire il contenuto di alcune dichiarazioni che Claudio ha rilasciato ad alcune testate giornalistiche subito dopo il fermo dello zio. In quelle circostanze Claudio Scazzi riferì che il giorno precedente la scomparsa della sorella, tra Sara e Sabrina ci fu un litigio perchè la sorella aveva confidato alla cugina delle molestie ricevute dallo zio. Claudio aggiunse anche che se quelle confidenze la sorella le avesse fatte ai suoi famigliari essi stessi avrebbero preso immediatamente dei provvedimenti nei confronti dello zio.


    ----------------------------------------


    Sarah,qualcuno forse ha coperto zio
    Misseri, chiesta perizia psichiatrica

    Restano molti punti oscuri nell'omicidio di Sarah Scazzi. La Procura di Taranto indaga per capire se l'uccisione e l'occultamento del cadavere della 15enne di Avetrana siano avvenuti come ha detto lo zio Michele Misseri, per cui l'avvocato ha chiesto la perizia psichiatrica. I pm si chiedono se l'uomo abbia fatto tutto da solo o se sia stato coperto da qualcuno. I magistrati sentiranno il fratello della ragazza, Claudio, familiari e conoscenti.


    Si sposta alla Procura di Taranto l'attenzione generale per aggiungere tasselli all'indagine, che dovrà scoprire se l'omicidio e l'occultamento del cadavere di Sarah.

    Nel corso della giornata sarà ascoltato il fratello della ragazza, Claudio Scazzi. E successivamente saranno convocati tutti i familiari e le persone vicine alla ragazza. I magistrati cercano nuove verità su quanto accaduto quel tragico pomeriggio del 26 agosto. Ma, soprattutto, la Procura di Taranto cerca di capire se a Michele Misseri siano bastati solo 12 minuti per strangolare la nipote e portare via il corpo dal garage, mentre moglie e figlie erano in casa, a pochi metri di distanza. Il dubbio è che qualcuno abbia coperto l'omicida almeno fino alle 16. A quell'ora, Misseri disse di aver telefonato a un cognato, secondo cui invece la telefonata avvenne alle 15.

    Misseri aveva inizialmente detto agli investigatori che non si era mai mosso da casa. Ricostruzione smentita dagli inquirenti: il cellulare di Misseri, tra le 15 e le 15,30 del 26 agosto, agganciò le celle telefoniche di Nardò, in provincia di Lecce, a pochi chilometri dal luogo dove è stata ritrovata Sarah, e non quelle di Avetrana, dove l'uomo disse di trovarsi mentre parlava al telefono col cognato. Tanti, troppi dubbi che la Procura della Repubblica di Taranto vuole riuscire a dissipare.




    Edited by annamery49 - 11/10/2010, 16:25
     
    .
  2. l968
     
    .

    User deleted


    mi auguro che non ci siano coinvolti altri familiari....è già tutto così brutto
     
    .
  3. mammaika
     
    .

    User deleted


    ANCORA ..DIO MIO
     
    .
  4. tiziblu55
     
    .

    User deleted


    CHE ORRORE!
     
    .
  5. elody
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (l968 @ 11/10/2010, 14:30)
    mi auguro che non ci siano coinvolti altri familiari....è già tutto così brutto

     
    .
4 replies since 11/10/2010, 13:00   53 views
  Share  
.