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Auto fuori strada, tragedia sotto le Alpi:
muoiono due uomini di Serramanna
Incidente in Svizzera. Le vittime sono un impiegato di 50 anni e il suocero di 77, entrambi di Serramanna.
Sull'asfalto nessun segno di frenata a indicare il disperato tentativo da parte dell'automobilista di evitare il peggio. Lorenzo Schirru, 50 anni di Serramanna, dipendente comunale a Nuraminis, è stato forse colto da un malore mentre al volante dell'auto, un'Audi station wagon di color rosso, viaggiava sulla semiautostrada A13 nelli pressi di Lago d'Isola a san Bernardino, in Svizzera. Con lui il suocero Luigi Montis di 77 anni. Sono entrambi morti sul colpo, tra le lamiere della macchina finita a forte velocità (secondo le prime ricostruzioni della polizia cantonale la velocità raggiungeva al momento dell'incidente i cento chilometri orari) contro un muro di sostegno in cemento armato dopo aver tagliato la linea di mezzeria della statale e invaso l'altra corsia.
L'INCHIESTA Sulla tragedia è stata aperta un'inchiesta. Sarà la polizia a dover accertare le vere cause dell'incidente che ha impegnato per oltre tre ore le squadre delle forze dell'ordine su questa strada che in svizzera chiamano semiautostrada per il fatto che da quattro corsie poi diventi una statale a due corsie. È proprio in questo tratto che Schirru e Montis hanno perso la vita.
Ragioniere contabile in Municipio a Nuraminis, Lorenzo Schirru si era fatto operare per cercare di combattere l'obesità. Era infatti un uomo piuttosto corpulento e quell'intervento chirurgico a cui si era sottoposto doveva riuscire a fargli perdere parecchi chili di peso. Per questo, in questi giorni, era partito a Milano per accertamenti, per gli esami post operatori. Un viaggio di necessità che però il ragioniere aveva deciso di trasformare in un momento di piacere. Con lui erano partiti anche il suocero Luigi Montis e sua moglie Mariangela. Si erano concessi la breve vacanza per incontrare i fratelli della donna emigrati in Germania. Ma l'altra mattina, su quella maledetta strada vicino a San Bernardino, diretti verso l'Italia, c'era soltanto i due uomini.
L'ALBA La tragedia è avvenuta quando le lancette dell'orologio avevano da poco superato le sei del mattino. L'Audi rossa correva veloce verso sud, in direzione dell'Italia. È stato un attimo, la frazione di un secondo per passare dalla vita alla morte. Lo schianto è stato terribile, violentissimo. La station wagon ha puntato dritto verso sinistra, verso la corsia opposta su cui, fortunatamente, non viaggiavano altre auto. La tragedia sarebbe stata ancora più drammatica, con altri morti, altre vittime. La corsa si è bloccata improvvisamente su un muretto di cemento armato di una recinzione neppure tanto alto, ma sufficiente per sfondare completamente il muso della macchina, accartocciare l'abitacolo e uccidere i due occupanti.
L'ALLARME Sono stati altri automobilisti di passaggio a dare l'allarme e avvisare con i cellulari le squadre del soccorso e della polizia cantonale. Sulla semiastostrada, nel tratto della statale A13, sono arrivate in pochi minuti le ambulanze e gli agenti della polizia. Inutili i tentativi di salvare Lorenzo Schirru e Luigi Montis. Il ragioniere e il suocero non davano segni di vita. Troppo gravi le ferite riportate nel violentissimo urto contro il muro. Erano ormai morti. Uccisi nella strada del rientro verso l'Italia.
La notizia della tragedia, ribattuta dalle agenzie di stampa e ripresa dalle televisioni, ha ben presto raggiunto Serramanna, il paese in cui entrambe le vittime risiedono, e Nuraminis, dove Schirru, il ragioniere, lavorava e dove in tanti, per il suo ruolo all'interno del Comune, conoscevano.
ANDREA PIRAS
Giovedì 20 maggio 2010 07.06
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