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Il libro sospeso, dal caffè alla letteratura
A Napoli non si vive senza caffè. Da ciò, la famosa usanza del caffè sospeso, che consiste nell’entrare in un bar, bere il proprio caffè e lasciarne uno “pagato” per qualche persona meno abbiente, che pur non potendosi permettere economicamente il piacere di un espresso non deve però rinunciarci. Dopo il caffè, si passa alla lettura con “il libro sospeso”, un’iniziativa nata da un’idea di Michele Gentile, proprietario della libreria Ex Libris di Polla, un paesino della provincia salernitana.
Nato quasi per gioco, il libro sospeso è divenuto un vero e proprio fenomeno virale, tant’è che sono molte le librerie, da nord a sud, che hanno adottato l’iniziativa per promuovere la lettura.
In particolar modo, il fenomeno del libro in sospeso è indirizzato ai ragazzi fra i 10 e i 18 anni, una fascia d’età critica, poiché l’amore per la lettura viene travisato come imposizione scolastica e non compreso come piacere, mera passione culturale. Inoltre, in questo modo si incentiva ad acquistare libri dai librai, dai piccoli commercianti anziché dalle grandi catene commerciali.
Il libro sospeso, come funziona
Partecipare all’iniziativa è molto semplice, basta trovare una libreria della propria città aderente (oppure convincere il proprio libraio di fiducia a farlo), acquistare un libro per sé e uno da lasciare alla cassa. L’opera scelta deve essere adeguata per la fascia d’età interessata al progetto, ovvero fra gli 11 e i 18 anni.
Il libro in sospeso verrà tenuto da parte dal libraio, e donato al primo ragazzo che si recherà in libreria nei successivi 7 giorni. Si verrà poi avvisati via mail (oppure si potrà chiedere direttamente in loco) circa la persona che ha ricevuto in dono il libro.
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